MANTOVA – Un piccolo passo verso una graduale ripartenza. Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio, ha esteso alle categorie della ristorazione la possibilità di vendere i propri prodotti non solo con vendita a domicilio ma anche con vendita diretta da asporto. Il tutto potrà partire dal prossimo 4 maggio. La novità interessante riguarda tutte le attività artigiane del comparto dolciario come le pasticcerie e le gelaterie che potranno aprire i loro locali ed iniziare la vendita diretta dei loro prodotti, nella modalità dell’asporto. Anche per i ristoranti sarà possibile la preparazione di piatti che potranno essere ritirati presso i loro locali.
“E’ una novità positiva ma che non ci deve fare abbassare il livello di guardia sui protocolli che regolamentano il rapporto interpersonale. Non vanno mai sottovalutate le disposizioni anti contagio – dice Caterina Margini, presidente della Categoria Alimentazione di Confartigianato Imprese Mantova -. Per le attività significa rimettersi in marcia, ma il contesto non è più quello di quando abbiamo chiuso. I flussi, anche quelli turistici, non sono ancora liberi. Le istituzioni dovranno continuare a prendersi cura delle difficoltà di vario genere che anche il nostro settore avrà nei prossimi mesi. In questo momento poi, per poter fare al meglio la nostra parte, abbiamo bisogno di indicazioni precise che non lascino margine all’interpretazione del singolo”.
Da parte delle aziende della ristorazione dovranno inoltre essere messi in atto tutti i dispositivi di protezione individuale, così come per i loro clienti, evitando di creare assembramenti all’esterno ma file ordinate, non facendo sostare le persone all’interno più del tempo necessario per l’acquisto.
Il DPCM modifica il precedente del 10 aprile. In particolare l’Art. 1, comma aa) dice che “sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonchè la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.”