La piena del Po fa galleggiare Sweet home ma le critiche non si fermano

SUZZARA – L’acqua alta del Po fa galleggiare “Sweet home”, l’opera dell’artista Umberto Cavenago nell’area golenale del Parco di San Colombano, al centro più volte di polemiche comprese quelle di poche settimane fa, approdate in Consiglio comunale a Suzzara, visto che la ‘casa’ è stata utilizzata da alcuni ragazzi per un barbecue poi documentato sui social.
E le polemiche non sono mancate nemmeno ora che “Sweet home” ha dimostrato di poter galleggiare. Il sindaco di Suzzara Ivan Ongari questa mattina ha commentato su Facebook con soddisfazione: “La nostra Sweet Home si e’ sollevata da terra ed allineata alla corrente. L’opera d’arte di Umberto Cavenago e’ stata ingegnerizzata e realizzata da Nettuno Motobarche e con questa piena e’ stata pienamente collaudata. L’idrometro a Borgoforte ora segna 5,46 metri”.
Ma il commento del primo cittadino ha scatenato ancora una volta le critiche dei detrattori dell’opera che la considerano anche uno sperpero di denaro pubblico.
Sweet Home è stata realizzata con un finanziamento di 103.300 euro che il Museo Galleria del Premio Suzzara si è aggiudicato presentando il proprio elaborato progettuale, selezionato tra i migliori, nell’ambito dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nel 2021. L’Amministrazione comunale è poi intervenuta con 50mila euro per coprire i maggiori costi delle materie prime.

Sweet home è un’installazione site-specific, e costituisce parte integrante del Museo, come estensione degli spazi espositivi di questo. Ricalca l’immagine archetipica al contempo della casa e dell’arca, fondendo questi due ideali in un’unica scultura in Cor-Ten. Si tratta di una struttura a pianta squadrata e tetto a capanna, realizzata in lastre d’acciaio, con una doppia apertura nel senso longitudinale; non poggia su un piedistallo ma su uno scafo inclinato. “L’installazione viene ancorata al terreno con catene navali in modo che, con le frequenti inondazioni della zona golenale, possa sollevarsi assecondando il flusso delle acque del fiume -era stato spiegato dal Comune al momento della sua ubicazione in golena – Il Po si farà quindi, di volta in volta, parte attiva nella sistemazione dell’opera che, piena dopo piena, cambierà posizione, angolatura e orientamento. In questo modo, l’opera diventerà parte integrante del paesaggio golenale”.