Domani l’ultimo saluto a Maura Marangoni. L’autopsia esclude il malore, ad ucciderla la scheggia espulsa dalla pressa

SUZZARA – Si terrà domani mattina alle 9,30 nella camera ardente dell’ospedale Carlo Poma la benedizione del feretro di Maura Marangoni, l’operaia sessantenne di Motteggiana morta lo scorso 15 maggio mentre si trovava al lavoro alla carpenteria B.C.L di Suzzara,
Il carro funebre proseguirà poi per il Cimitero degli Angeli per la cremazione.
Il nulla osta alla sepoltura è avvenuto dopo l’esecuzione dell’autopsia lunedì scorso. Questa ha evidenziato che la donna, al momento dell’incidente, non ha avuto un malore. Assai improbabile dunque che l’infortunio sia stato causato da un errore umano, come del resto era stato ipotizzato già nei giorni immediatamente successivi alla tragedia.
Maura Marangoni ricordiamo era addetta a una pressa. La sua attività consisteva nel piegare i pezzi di metallo attraverso un “punzone” collegato alla pressa. Ad un certo punto quest’ultima non ha finito la lavorazione di un primo pezzo che la donna aveva inserito. Questo così sarebbe rimasto all’interno della macchina. Quando l’operaia ha inserito un secondo pezzo la pressione delle due lastre all’interno in contemporanea avrebbe fatto staccare una grossa scheggia di metallo che sarebbe stata espulsa a gran velocità colpendola alla gola e recidendole la giugulare.
La pressa è stata messa sotto sequestro nelle ore successive all’incidente dai Carabinieri di Gonzaga intervenuti sul posto insieme ai tecnici di Ats Val Padana. Dovrà essere esaminata pezzo per pezzo per capire se e cosa non ha funzionato in quella mattina del 15 maggio scorso.
Maura Marangoni era vedova. Lascia nel dolore i due figli Samanta e Nicola, e la sorella. A piangerla sono però tante persone sia di Motteggiana dove viveva, che di Suzzara dove lavorava. La donna era infatti molto ben voluta come hanno dimostrato anche le tantissime attestazioni cordoglio e di affetto giunte ai familiari dopo la tragedia.

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