Omicidio Aldrovandi, indagini ferme. Dall’Indonesia nessuna risposta

Il guastallese Luca Aldrovandi
GUASTALLA (REGGIO EMILIA) – A più di un mese di distanza dalla morte di Luca Aldrovandi, il 52enne di Guastalla da circa dieci anni trapiantato in Indonesia ed ucciso a coltellate nella notte tra il 9 e il 10 ottobre scorsi, dagli inquirenti non arrivano risposte ed anzi, mistero e preoccupazione aumentano con il passare delle ore: il timore, da parte dei famigliari, è che la verità si stia inesorabilmente allontanando e che i colpevoli non paghino per il reato commesso.
L’uomo in Indonesia, sull’isola di Pulau Weh, si era costruito una famiglia con la moglie indonesiana Eva dalla quale aveva avuto una bimba, ed un’attività commerciale. Era inoltre coinvolto in attività ecologiche dedicate ai giovani studenti del posto, con i quali organizzava delle “missioni” per liberare dalla plastica le spiagge dell’isola.
A giorni le ceneri del guastallese arriveranno in Italia ma l’inchiesta, nel frattempo, si è arenata. I sospetti iniziali su due dipendenti di Aldrovandi, che gestiva sull’isola un ristorante italiano, sono caduti ed ora gli inquirenti devono ripartire da zero, con il movente che andrebbe ricercato al di fuori del contesto lavorativo.